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Lo Statuto della Cooperativa prevede che il Presidente e il Vice Presidente siano uno di Vinchio e uno di Vaglio Serra, testimonianza di una antica rivalità tra i due comuni, superata negli anni proprio grazie alla Cooperativa, ma anche di un dichiarato intento di rappresentare a pieno il territorio. Oggi la contrapposizione tra le due cariche elettive si è trasformata in un saldo rapporto collaborativo, forse anche grazie alla lunga esperienza amministrativa delle rispettive comunità: entrambi sono stati sindaci per più mandati e sia il presidente, il vinchiese Lorenzo Giordano, sia il vice, il vagliese Cristiano Fornaro sono due grandi estimatori del buon vino, soprattutto Barbera, senza disdegnare le bollicine dell’Alta Langa.

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Vinchio Vaglio nasce nel 1959 dalla volontà di 19 soci fondatori dando l’opportunità a piccoli viticoltori delle zone limitrofe di vinificare le loro uve in particolare il vitigno Barbera (70% della produzione + 30% vitigni autoctoni) costruendo un impianto produttivo moderno dotato di vasche acciaio, barriccaia e linea d’imbottigliamento totalmente rinnovata nel 2009. Quest’ultima dedicata sia all’imbottigliamento di bottiglie e bag-in-box, ha permesso alla cantina di posizionarsi al terzo posto in Piemonte. Oggi la cooperativa rappresenta circa 200 viticoltori per 480 ettari, un milione di bottiglie e 600.000 BIB. Negli anni 80 lancia un primo progetto qualitativo Vigne Vecchie dando la svolta alla Barbera considerata allora vino da tavola portando i vini ottenuti verso l’alta gamma e la Docg Barbera d’Asti. Nel 2023 il progetto Vigne Vecchie ambirà a diventare internazionale grazie all’adesione all’associazione non-profit Old Vines (www.oldvines.org) ideata da Sarah Abbott MW inglese per la salvaguardia dei vigneti più antichi del mondo. Il primo successo all’estero arriva 20 anni fa con la collaborazione con una nota GDO danese per poi gradualmente svilupparsi su altri mercati di riferimento come USA, Asia e paesi europei. I progetti non si fermano lì e dopo riconoscimento dei vigneti come Patrimonio dell’Unesco nel 2014, la cantina punta sempre di più a rappresentare il territorio e le sue eccellenze come testimoniano i vari premi ricevuti negli ultimi anni.